Museo
Storia del museo
Le origine del museo sono collocabili all’inizio del 2001 quando, per esigenze di ridurre gli spazi a disposizione della direzione territoriale di Rimini, fu affrontata la necessità di trasferire l’archivio storico della Romagna in luogo sicuro e accessibile. L’allora Reparto Territoriale Movimento di Rimini, gestiva un territorio compreso fra le stazioni di Mirandola esclusa e Rimini compresa, della linea Bologna Rimini; dalla stazione di Ferrara esclusa a Rimini compresa della linea Ferrara-Ravenna-Rimini, ivi comprese le linee intermedie della Romagna, per un totale di 47 impianti fra stazioni e fermate.
Questo elemento fa capire l’estensione del territorio e la molteplicità di eventi storici che comprendeva. Si è posto subito il problema di agire senza sottrarre alla storia futura parte della documentazione e dei materiali che hanno caratterizzato la vita di queste località. Fu scelto, dall’allora Capo Reparto Movimento, la strada di utilizzare il magazzino merci Grande Velocità della stazione di Forlì. L’ambiente inutilizzato da vario tempo, si collocava al centro dello spazio in gestione e facilmente raggiungibile da qualsiasi località romagnola, in più disponeva di una diversificazione di ambienti che lo rendeva atto a suddividere con certo criterio il materiale storico. La prima scelta fu quella di concentrare in uno degli ambienti gli armadi in legno a ribaltina che meglio si prestavano per la raccolta ed eventuale consultazione delle pratiche personali degli agenti collocati a riposo, definendolo “Archivio Storico”, identificando in questo modo il luogo della storia ferroviaria romagnola. L’ambiente fu arredato con 14 armadietti e una scrivania con p.c. che consentisse di reperire le 1.600 pratiche con immediatezza. Successivamente furono collocati materiali e apparecchiature reperite nei vari impianti. Di fatto fu creato un vero e proprio spazio museale che comprendeva la storia di tutta la Romagna. Il passo successivo fu quello di creare delle vere e proprie sezioni di lavoro, in modo da contraddistinguere il mondo ferroviario nel suo complesso, partendo dalla sezione Lavori, per passare a quella della Trazione Elettrica, agli Impianti Elettrici, agli Apparati Centrali, senza escludere la parte organizzativa degli uffici, con ricordi della cancelleria e delle dotazioni di normali uffici di Gestione Merci e Biglietti, comprendendo anche una componente del mondo della Trazione e del Fermodellismo, quindi una coabitazione del mondo dell’immaginario, della fantasia, e della creatività, creando un collegamento fra il mondo del passato e quello del futuro. Non potendo far accedere il pubblico, in quanto la struttura costituiva un ambiente riservato al Personale FS, alcuni oggetti sono stati inseriti in teche atte ad essere trasportate e messe a disposizione dei cittadini in occasione di mostre presso strutture pubbliche o del Dopolavoro Ferroviario. Le teche sono state presentate al pubblico in occasione di mostre organizzate dal Dopolavoro Ferroviario presso i locali del sodalizio ubicati nei locali della “Vecchia Stazione” di Forlì o in locali messi a disposizione dall’Amministrazione comunale. Dal 2011 ogni anno ad ottobre, in occasione della “Festa dei Ferrovieri” è stata organizzata una mostra inerente argomenti legati alla storia del trasporto su rotaia. Di particolare interesse sono state quelle della: - “Storia della Vecchia Stazione di Forlì” in occasione del 150° dell’inaugurazione avvenuta nel 1861, la mostra è stata poi riproposta presso i locali del Municipio di Forlì per 45 giorni; - “Storia della Tramvia Meldola-Forlì-Ravenna” riproposta alla cittadinanza in locale cittadino di Corso Diaz per 60 giorni; - “Storia delle Nuova Stazione di Forlì” riproposta in altri siti e occasione di manifestazioni cittadine. Le mostre sono state poi ampliate con nuovi contenuti partecipando ad ulteriori iniziative in diverse località della Romagna. Ora i materiali sono conservati nel museo FS di Forlì per essere messe a disposizioni dei cittadini. Come è cresciuta questa realtà, con l’impegno volontario di alcune persone che, all’interno dell’Associazione del Dopolavoro Ferroviario di Forlì, hanno costituito un gruppo denominato “Amici del treno Forlì”. Questi amici, la cui sede sociale era in via Montesanto 20, presso l’edificio della “Vecchia Stazione”, si erano organizzati in due sottogruppi, quello della conservazione storica dei cimeli ferroviari e quella dei ferramatori. I primi si erano occupati della sistemazione degli ambienti, del restauro di alcuni materiali e della loro esposizione nei locali del Magazzino Merci/Museo, gli altri hanno curato la realizzazione dei plastici e dei diorami ferrovieri. Dal mese di maggio 2012 al gruppo forlivese si è aggiunto quello imolese che disponeva nel suo territorio di alcuni veicoli storici con all’interno altro materiale storico e ferramatoriale. L’unificazione si era resa necessaria per la vendita dell’area in cui sostavano i veicoli ed ha avuto come conseguenza l’integrazione della denominazione del gruppo in G.R.F. Gruppo Romagnolo Ferramatori, pur conservando l’identificazione di “Amici del Treno Forlì”. Sostanzialmente si è voluto dare al sodalizio la volontà di tutelare la Territorialità Romagnola. Col tempo la realtà museale ha assunto un ruolo leader, in Romagna e non solo, ampliando gli spazi espositivi al punto che Fondazione FS nella persona del Direttore Ing. Luigi Francesco Cantamessa Armati, in una Sua recente visita ha deciso che il Museo FS di Forlì sarà tutelato da Fondazione FS. Saranno necessari alcuni interventi conservativi dello stabile con l’intento di acquisire nuovi spazi per garantire una miglior suddivisione dei materiali. Nel frattempo la biblioteca sta acquisendo numerose donazioni e sarà necessaria una scrupolosa catalogazione dei testi per consentire un adeguato servizio di consultazione. L’impegno del gruppo è quello di continuare a garantire la visita di gruppi e scuole per approfondire e conoscere la storia di un sistema di trasporto che ha segnato profondamente l’evoluzione della nostra vita quotidiana.
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